Trapattoni allenerà il Benfica

Fonte
www.gazzetta.it/
MILANO, 5 luglio 2004 - Qualcuno già diceva: Trap ci mancherà. Non per molto. Oggi a Lisbona, stadio Da Luz, ore 17 (18 in Italia), il Benfica presenta il nuovo allenatore che prende il posto di Josè Antonio Camacho, tornato (da tecnico) nel suo Real Madrid. Sarà (doveva essere) una cerimonia a sorpresa. Il nome, annunciato soltanto pochi minuti prima. Da giorni i quotidiani portoghesi fanno il toto-tecnico e uno di quelli più gettonati è quello di Alberto Zaccheroni che però mercoledì aveva detto "no". Infatti l’eletto è Giovanni Trapattoni, 65 anni e una voglia infinita di fare l’allenatore, anche se per i regolamenti non ne ha più l’età e deve essere chiamato direttore tecnico. Figurati un po’. La cosa più incredibile è che Trap torna dove, forse, ha trascorso alcune delle ore più drammatiche (sportivamente parlando) della sua vita: il giorno dopo l’inutile successo sulla Bulgaria, affrontò la conferenza stampa degli sconfitti. Era il 23 giugno, sembrava un po’ sotto shock, non ci aveva dormito su al ritorno da Guimaraes. Dopo 44 partite sulla panchina azzurra, dopo un Mondiale fallito anche per una serie incredibile di errori arbitrali, era andato male anche l’Europeo. Senza scuse. Sapeva che il suo contratto, in scadenza il 15 luglio, non sarebbe stato rinnovato. E sperava che in Federcalcio qualcuno si ricordasse di lui e gli offrisse un incarico tecnico che non facesse ombra a Lippi. Le parole di Franco Carraro il giorno della presentazione di Lippi avevano però spento l’ultimo sogno. Il presidente, in pratica, aveva detto che Trap andava esonerato dopo la Corea. All’ex c.t., però, le offerte non erano mai mancate. A gennaio, per esempio, s’era fatto avanti il Tottenham con un’offerta economicamente forte: la Nazionale intanto gli aveva negato il rinnovo e lui era stato sul punto di accettare. Rallentò perché la moglie non era intrigata da un’altra esperienza all’estero dopo il Bayern. Il telefono di casa Trapattoni squillò ancora: lo stesso Bayern (Beckenbauer) sondò il terreno, poi a maggio fu la volta del Panathinaikos (Grecia). Quindi, arrivati in Portogallo, si fece avanti Eusebio, il mito di Lisbona, per conto del suo Benfica. Trap-Eusebio, il 22 maggio 1963, fu l’inizio della leggenda del Milan in Europa. Finale di coppa Campioni: i portoghesi avevano vinto le due edizioni precedenti e passarono in vantaggio proprio con Eusebio che Benitez non riusciva a controllare. Si giocava a Wembley e la storia dice che le panchine erano troppo lontane dal campo. I giocatori non riuscivano a sentire Rocco e allora decisero loro un cambio di marcatura: Trapattoni fisso su Eusebio. Seguirono i due gol di Altafini e il trionfo. Eusebio, 41 anni dopo, è andato lui "a uomo" su Trap e ha insistito anche dopo l’eliminazione. Prima di tornare in Italia, Trap aveva intanto ricevuto due altre offerte da Qatar e Emirati Arabi. Poi, arrivato a Cusano Milanino, s’erano fatti avanti quelli dell’Hannover, club tedesco di media-bassa classifica. Per ultima anche la Bulgaria, chiuso con Markov, gli aveva proposto la panchina. L’ha spuntata il Benfica, la squadra più prestigiosa di tutte. In settimana l’amministratore delegato Josè Veiga è volato in Italia per mettere nero su bianco. La firma c’è già. Da indiscrezioni che arrivano dal Portogallo, si tratta di un contratto di due anni. Trap parte stamattina per la capitale portoghese con la valigia carica: giovedì comincia il ritiro e, dal 9 al 22 luglio, la squadra si trasferisce a Nyon (Svizzera) per la preparazione estiva. In programma numerose amichevoli: Saragozza (il 19), Marsiglia (il 21), lo Schalke (4 agosto), prima di fare sul serio. Il 10/11 agosto c’è l’andata dei preliminari di Champions: il Benfica non è testa di serie. Se prima non vengono eliminate due tra Rangers, Bruges e Rosenborg, significa che al sorteggio del 30 luglio resterà nella seconda parte del tabellone: potrebbe incontrare anche Juventus e Inter. Ma, più che la coppa Campioni, il Benfica — 100 anni compiuti a febbraio — gli chiederà lo "scudetto" che manca addirittura dal 1993-94. Da allora, i grandi di Portogallo hanno subito la rimonta del Porto che ha vinto 7 titoli su 10 e conquistato l’ultima Champions con il fenomenale tecnico Josè Mourinho. Ma adesso è tutto cambiato. Via Mourinho al Chelsea, il Porto ha assunto Gigi Del Neri. Con Trap, il derby di Portogallo (60 scudetti su 90) diventa italiano. Il calendario offre già la prima sfida: la Supercoppa di Portogallo, il 22 agosto, tra i campioni (Porto) e i detentori della coppa nazionale (Benfica). Quel giorno a Trap non dispiacerebbe avere con sè Rui Costa.